Chiesa matrice di Santa Maria (Carosino)

Nel 1578 l’Arciv. di Taranto Mons. Brancaccio si reca in visita presso la nuova Chiesa appena costruita a fianco della precedente (della quale non si hanno ulteriori descrizioni), per devozione alla Vergine Santissima che nel Febbraio del 1545 era apparsa in sogno ed aveva fatto molti miracoli.

“La Chiesa non aveva il titolo di Parrocchia poiché gli abitanti di Carosino si dividevano in Albanesi di rito greco e latini; gli albanesi per le funzioni religiose si recavano a San Giorgio, i latini a Grottaglie” (D. Loiacono).

La ristrutturazione completa risale al 1763, come è scritto al centro in alto entrando, ma era già parrocchia sin dal 1640, data alla quale si risale dal registro dei battesimi.
Alla stessa epoca appartiene la tela raffigurante la madonna del Rosario, attribuita a Domenico Carella, che è situata in una cappella laterale.

Degno di nota è il Crocifisso Ligneo del ‘700, forse di artigiano locale, posto in alto sull’altare della seconda cappella a sinistra. Pregevole l’affresco sull’altare maggiore che risale al ‘600 e rappresenta la Madonna che allatta il Bambino.
L’altare è in pietra leccese.
La Chiesa contiene un cappellone dedicato al patrono della città: S. Biagio.
Fu costruito nel 1907 ad opera di Don C. Fiorino Arciprete e ha sul soffitto un dipinto raffigurante il martirio del Santo.

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